Professione Wedding Planner
La figura professionale del wedding planner nasce in America circa vent’anni fa come sostegno agli sposi nella preparazione del matrimonio e come coordinatore e responsabile della buona riuscita dell’evento.
In un campo come quello delle nozze che vedeva fiorire proposte numerose e diversificate da parte degli operatori nel settore diventava utile qualcuno che aiutasse la coppia ad orientarsi nella scelta dei servizi e in modo che tutti questi convergessero a concretizzare il filo conduttore dell’evento espresso dai desideri degli sposi.
Il modello viene poi introdotto in Italia circa dieci anni fa dalle produzioni cinematografiche americane, che hanno divulgato anche nel nostro Paese questa nuova professione: citiamo fra tutte il film Il matrimonio del mio migliore amico con protagonista femminile Jennifer Lopez nei panni di una scrupolosissima wedding planner. Per lo più si tratta di free lance che aiutano le giovani coppie a trovare la location per il ricevimento e le supportano nella ricerca dei vari servizi.
E’ il periodo in cui in Italia va affermandosi la tendenza a sposarsi in location private: ville, castelli, cascine ristrutturate e agriturismo entrano sul mercato proponendosi come residenze per il ricevimento e talora anche per il rito delle nozze.
Essendo ancora poco note al vasto pubblico, queste location avevano bisogno di qualcuno che le proponesse alle coppie come alternativa al consueto ristorante e che sapesse procurare, organizzare e coordinare i vari servizi che dovevano concorrere per realizzare l’evento.
D’altra parte queste location, non essendo anche ristoranti, avevano la necessità di attrezzarsi per fornire una ristorazione in loco: ecco allora perché in questo stesso periodo vanno affermandosi sul mercato i servizi di catering e banqueting che gradualmente competono con il tradizionale ristorante nell’offrire soluzioni per il ricevimento.
Su questi presupposti la figura del wedding planner si sviluppa lentamente anche in Italia fino a diventare un vero professionista: infatti rispetto al ricevimento al ristorante, che generalmente fornisce dal centrotavola al musicista, il matrimonio in location privata andava pianificato e strutturato.
Dapprima la figura del wedding planner va affermandosi nel Nord Italia, soprattutto a Milano, dove si trovano anche famosi atelier di abiti da sposi. Poi la professione si espande nella zona dell’hinterland milanese, sopratutto a Monza, e dei laghi del Nord: Como, Lecco, Maggiore, Varese, Garda, ecc. meta turistica per gli stranieri che vengono a sposarsi in Italia. Da qui si ha una diffusione verso il centro, sopratutto a Roma e nella Toscana, zone di attrazione turistica per la bellezza dei paesaggi e per interesse culturale. Nel Sud invece la mentalità tradizionale del fai da te ritarda assai la diffusione di questa professione, anche se ultimamente, soprattutto nella zona del Napoletano, comincia ad essere conosciuta ed apprezzata.
La differenza fra Nord e Sud in questo settore va quindi gradualmente attenuandosi e bisogna dire che i massmedia hanno contribuito non poco alla popolarità del personaggio grazie alla fortunata e seguitissima serie televisiva Wedding planners in onda sul canale Real Time dall’anno 2010 che ha come protagonisti Enzo Miccio e Giovanni Garini, entrati nell’immaginario collettivo come i prototipi del wedding planner. Queste puntate televisive, già andate in onda precedentemente su Sky, sono state riproposte in chiaro sul digitale terrestre ottenendo una grande audience e hanno contribuito a rendere veramente popolare una figura che prima era appannaggio dei soli spettatori della pay TV. A onor del vero va precisato che l’immagine dipinta da questa serie televisiva è assai idealizzata e poco realistica, dando l’impressione che tutte le concrete difficoltà che si incontrano nell’organizzazione di un matrimonio possano quasi magicamente risolversi nell’arco di pochi minuti di tramissione grazie alla genialità e alla prontezza di spirito del wedding planner, quando invece alle spalle di tutto ci deve essere una solida preparazione tecnica e culturale, un raffinato gusto estetico nonché una lunga esperienza nel settore.
Un altro mezzo di informazione di massa che ha dato notevole spinta alla divulgazione della professione, oltre alla stampa tradizionale con le più e meno note riviste di settore, è stato internet, dove sono proliferati portali, testate giornalistiche, blog e siti aziendali nei quali si parla della nuova figura professionale e la si propone al vasto pubblico.